Uno dei fossili di ominide più completi mai scoperti, soprannominato “Little Foot”, potrebbe non rientrare perfettamente nelle classificazioni esistenti dei primi antenati umani. Un nuovo studio suggerisce che questo esemplare iconico potrebbe rappresentare una specie precedentemente sconosciuta all’interno del genere Australopithecus, sfidando decenni di dibattito sulle sue origini.
Il puzzle dell’identità di Little Foot
Scoperto nelle grotte di Sterkfontein in Sud Africa, Little Foot (formalmente designato StW 573) ha affascinato gli scienziati da quando le prime ossa della caviglia furono portate alla luce nel 1980. Lo scheletro, straordinariamente ben conservato, ha impiegato più di due decenni per essere completamente scavato nella roccia circostante. Il dibattito centrale è sempre stato incentrato sulla questione se Little Foot appartenga all’Australopithecus africanus, una specie ben consolidata, o all’Australopithecus africanus. Prometeo*, nome resuscitato dagli scopritori originali.
La questione non è banale. Una classificazione accurata è fondamentale per comprendere la complessa storia dell’evoluzione umana. Senza di essa, non possiamo mappare correttamente le relazioni tra le specie, le linee temporali delle divergenze o gli ambienti che hanno plasmato i nostri antenati.
Nuove prove mettono in discussione le classificazioni esistenti
Il paleoantropologo Jesse Martin e colleghi dell’Università di La Trobe hanno utilizzato la scansione 3D ad alta risoluzione per confrontare l’anatomia di Little Foot con quella conosciuta di A. africanus e l’unico fossile assegnato ad A. Prometeo (MLD 1). Le loro scoperte sono sorprendenti: almeno cinque differenze anatomiche significative separano Little Foot da MLD 1.
“Non esiste alcuna giustificazione morfologica per allineare StW 573 con MLD 1”, concludono i ricercatori, sostenendo che le prove non supportano la classificazione di Little Foot come A. Prometeo . In effetti, suggeriscono che A. prometheus stesso può essere indistinguibile da A. africanus e dovrebbe probabilmente essere considerato un sinonimo – un’etichetta junior per la stessa specie.
Una possibile nuova specie?
Se Piedino non è A. Prometeo e A. Prometeo potrebbe non essere distinto, di cosa si tratta? Lo studio indica che Little Foot mostra anche tratti unici sufficienti per separarlo dal noto A. esemplari africanus. Ciò porta i ricercatori a proporre che Little Foot possa rappresentare una specie precedentemente non identificata all’interno del genere Australopithecus.
Il team si astiene intenzionalmente dal nominare questa potenziale nuova specie, demandando questo compito ai ricercatori che hanno dedicato anni allo scavo e all’analisi dei resti. Questa è una pratica standard in paleoantropologia, che consente a chi ha più familiarità con il fossile di definirne adeguatamente le caratteristiche.
Le implicazioni di questo studio sono significative. Se confermato, Little Foot aggiungerebbe un ulteriore livello di complessità alla nostra comprensione della diversità dei primi ominidi in Sud Africa, consolidando ulteriormente lo status della regione come culla dell’evoluzione umana.


























